La prima volta che ho visto Coco, film di animazione Disney, sono rimasta affascinata e piacevolmente stupita da come la tematica delle Costellazioni Familiari sia – per chi le conosce – un filo conduttore che corre lungo tutta la storia.

In questo post cercherò di riassumere (per modo di dire :D) quelli che sono i punti principali in cui emergono gli ordini e i temi della sistemica familiare.
Ti consiglio di vedere il film prima di leggere questo articolo perché non vorrei in alcun modo rovinarti la visione.
Ecco il film diviso per tematiche:

IRRETIMENTO

La storia è quella di Miguel, ma la vera protagonista come dice il titolo è Coco, la sua bisnonna.
Miguel è un bambino che si sente

“vittima di un sortilegio, di un castigo che risale a prima che io nascessi”

E già qui si sente odor di irrettimento, e cioè di un legame che questo bambino ha con qualche antenato e che lo tiene prigioniero di un destino di cui neanche lui capisce l’origine.

PAPA’ ASSENTE

E questo antenato ce lo mostrano subito, è il suo trisnonno (papà di Coco) “un musicista con un sogno: suonare in tutto il mondo”.
Musicista che un giorno partì con la sua chitarra e non tornò più.
Viene quindi subito chiarito che qui c’è stato un papà assente. E non serve capire il perché ma si può dedurre che ci sia una mamma arrabbiata e una figlia con delle conseguenze.

Eccola appunto:

“La mamà (Imelda, la mamma di Coco) non aveva tempo per piangere, bandisce la musica e trova il modo di mantenere sua figlia, si rimboccò le maniche e iniziò a fabbricare scarpe”

la mamma che classicamente trovandosi da sola (in tempo di guerra o per malattia o per abbandono del tetto coniugale) prende il posto del marito e si carica del ruolo di entrambi i genitori.

ESCLUSIONE

Una mamma arrabbiata quindi, che bandisce la musica perché la ritiene la causa della perdita del marito e riunisce la famiglia sotto l’azienda di calzature.
E questa regola, questa esclusione della musica (e dell’antenato) dal sistema familiare, viene tramandata di generazione in generazione:

“Abuelita (la nonna di Miguel) adotta le stesse regole di mamà Imelda: NIENTE MUSICA!”

DESTINO DA PECORA NERA

Miguel si sente diverso da tutti:

“io non sono come il resto della famiglia”

E’ consapevole di essere la pecora nera. Lui ama follemente la musica ed è anche molto dotato.

“So che non dovrei amare la musica ma non è colpa mia”

E se la colpa non è sua, con chi si sta identificando allora Miguel?

IL SENSO DI COLPA

Miguel vorrebbe seguire il suo destino di pecora nera, ma è faticoso e ad un certo punto qualcuno gli dice:

“Se hai troppa paura [di seguire il tuo sogno] divertiti a lustrare scarpe!”

Seguire il proprio destino o il proprio sogno di pecora nera infatti non è mai facile perché nel farlo sentiamo paura e soprattutto senso di colpa nei confronti del resto del sistema. Chi non ha coraggio di superare il senso di colpa, di deludere i genitori e gli avi, è destinato a restare incastrato a ripetere il destino familiare, pur nella sofferenza.

RICORDATI DI RICORDARE GLI ESCLUSI

Qui nella storia viene introdotto il suo idolo: Ernesto della Cruz, un musicista famoso a cui Miguel aspira.
La sua canzone più famosa è – non a caso: “Ricordati
Canzone che ci parla dell’importanza di ricordare chi non è più in vita ma soprattutto di ricordare chi è stato volontariamente dimenticato dal sistema.

L’esclusione del trisnonno salta agli occhi quando nella stanza dell’offerta, che in Messico si crea per il giorno dei morti, la sua foto non c’è.
In questo altare con fiori, foto, candele e oggetti che i defunti amavano, fatto per ricordarli e permettere loro di raggiungere la famiglia vivente non c’è spazio per chi ha ‘tradito’. Ecco perché qualcuno della generazione successiva deve rivivere un’esclusione a sua volta (Miguel) in modo da riportare quel trisnonno tra i ricordati.

“Non voglio vederti fare la fine del nonno, non devi nominarlo, quell’uomo non esiste”

Più chiaro di così.

Torna anche qui come in Encanto (in quel caso non si poteva parlare di Bruno) il tema dell’esclusione di un familiare.

In quante famiglie c’è un membro di cui non si può parlare? Di cui ci sei vergogna? Per cui si prova rabbia?

“La sua musica è maledetta, io non te lo permetterò [di suonare]!”

La nonna di Miguel ha preso su di sé la rabbia della sua nonna (mamà Imelda) verso il marito e verso la musica ‘colpevole’ di averlo allontanato.

“Vuoi finire come quell’uomo? Dimenticato? Escluso dall’ofrenda di famiglia?”

La minaccia è potente, nessuno vuole essere mai escluso e dimenticato.

INNOCENZA

La famiglia vedendo i continui tentativi di Miguel di seguire la strada della musica decide di farlo passare da lustrascarpe a calzolaio, in modo da ‘incatenarlo’ ancora di più al suo destino:

“I tuoi antenati saranno così fieri di te. Tu sei un Rivera e ogni Rivera è un calzolaio in tutto e per tutto”

Cosa può succedere qui? O Miguel vuole restare ‘innocente’ e quindi segue la strada che la famiglia gli ha segnato (quanti di voi hanno proseguito l’attività di genitori/nonni, ecc per restare fedeli alla famiglia?) oppure si carica della colpa e del rischio di essere escluso e prosegue col suo sogno.

Farà proprio così.

“Non la voglio più questa famiglia”

urla Miguel scappando: sta interpretando esattamente il destino del suo trisnonno escluso e lui percorre la strada per diventarlo. E quindi se ne va verso il suo sogno.

SEGUIRE UN MORTO

Salto alla parte in cui Miguel entra nella terra delle anime e incontra i suoi antenati.
Lui qui assume una forma ibrida: “non è del tutto morto ma neanche del tutto vivo”.
Quando ci identifichiamo con un morto e questo morto ci attira per qualche motivo, magari appunto perché vuole essere ricordato dal sistema, quel voler “seguire” il morto non permette mai alla persona di vivere al 100%, ma di restare agganciata appunto al suo destino per reinterpretarlo nuovamente.

Dalla terra delle anime un bellissimo ponte di petali arancioni porta i morti verso i viventi, ma possono percorrerlo solo le anime la cui foto è presente nell’ofrenda dei familiari vivi. Un’immagine che trovo meravigliosa, come se quel ponte unisse i cuori di chi è in vita al ricordo di chi è altrove. L’importanza di ricordare una persona defunta e di tenerla a cuore permette a questa di ricongiungersi a noi.

LA BENEDIZIONE

Miguel scopre che per annullare una maledizione di famiglia [dovuta al fatto che ha rubato la chitarra a un defunto] bisogna ottenere una benedizione di famiglia.
In un momento che ho trovato commovente viene improvvisata una specie di costellazione in cui la trisnonna deve dire

‘Miguel ti dò la mia benedizione’

che è esattamente ciò che si fa in una costellazione vera per pacificare la relazione di un morto con un vivente. Questo film è poesia.

Ma la trisnonna mette come condizione per la benedizione che lui non suoni più la chitarra

‘Non è giusto, è la mia vita, tu hai già vissuto la tua!’

parole sacrosante quelle di Miguel che non capisce perché deve portare sulle sue spalle di piccolo una decisione di esclusione fatta molti anni prima che lui nascesse.

Allora Miguel chiede la benedizione di un altro familiare, ma nessuno accetta perché l’unica che può sciogliere il nodo è colei che ha creato l’esclusione, quindi proprio Mamà Imelda

“Ascolta mamà Imelda ti sta solo proteggendo” gli dicono

ed è esattamente quello che lei e tutti i suoi discendenti pensano sempre di fare.

“Io voglio dimostrare di meritarmi la sua benedizione”

dice Miguel.

Ed è così: noi vogliamo essere fedeli al destino dei nostri avi per meritarci il loro amore, ma possiamo chiedere loro di benedirci così come siamo, accogliendo il fatto che possiamo essere diversi da loro senza per questo perdere il nostro diritto di appartenenza al sistema.

Possiamo restare legati a loro anche vivendo la nostra vita diversamente.

Ma mamà Imelda insiste:

“ora tu devi fare una scelta”

E Miguel risponde:

“Ma io non voglio schierarmi, perché non mi sostenete? E’ ciò che dovrebbe fare una famiglia, sostenerti, ma non lo farete mai!”

Qui parla la sua parte ferita e frustrata perché lui vuole essere visto e sostenuto nella sua diversità ma la famiglia lo vuole sostenere solo in accordo alle proprie regole. Non è ciò che fanno tante famiglie?
Mentre noi ci sentiamo visti solo da un membro della famiglia, quello a cui restiamo fedeli ad ogni costo.

DOVE FINISCONO GLI ESCLUSI?

Tutti i dimenticati hanno creato una specie di famiglia a parte, in un zona separata della città.
Alcuni di questi stanno svanendo, diventano polvere e spariscono definitivamente quando vengono dimenticati perché nessuno dei vivi ne conserva il ricordo.

“I nostri ricordi devono essere tramandati da chi ci ha conosciuto in vita e racconta le nostre storie”

se questo non succede i dimenticati spariscono, cosa che il sistema familiare invece non ammette mai. Nessuno può essere dimenticato e ci sarà sempre chi di generazione in generazione lo ricorda con la propria vita e le proprie azioni ‘strane, bizzarre, non comprese’ o con un destino molto difficile.

LA FEDELTA’ SEGRETA DEI FIGLI

Si scopre alla fine che la bisnonna di Miguel – Coco – era l’unica della famiglia ad aver tenuto nel cuore il suo papà.
Nonostante la mamma l’avesse escluso e avesse chiesto alla figlia (e a tutti i discendenti) di fare lo stesso,

“Volevo dimenticarti con tutto il cuore e volevo che anche Coco ti dimenticasse”

la fedeltà della figlia al padre è rimasta intatta, se pur segretamente.
Ed è ciò che fanno i figli, soprattutto quando uno dei due genitori viene escluso/accusato/allontanato (e qui non mi addentro sulle ragioni giuste o sbagliate): il loro amore non può essere ritirato, e quindi scorre sotterraneo e silenzioso verso quel genitore per tutta la vita.

RIPORTARE GLI ESCLUSI NEL SISTEMA

“Per tutta la vita ho sentito una cosa che mi rendeva diverso e non ne capivo il motivo ma ora lo so il motivo sei tu, sono fiero di essere tuo parente”

Così come fedele segretamente lo è stato Miguel, che dice così al trisnonno quando lo incontra.
Questa frase – “sono fiero di essere tuo parente – lo libera finalmente dal giogo delle sue ave, che viene ricordato da mamà Imelda

“Ho passato decenni a proteggere la mia famiglia dai tuoi sbagli! Hai abbandonato la famiglia!”

Ecco la storia che lei si è raccontata e ha raccontato, storia che invece si è rivelata essere molto diversa.
E qui Miguel ci lascia un’altra chicca meravigliosa, anche troppo saggia per un bambino!

“Non sei costretta a perdonarlo ma non dimentichiamolo”

Wow…il punto è proprio questo! Moltissime persone passano la vita nel malinteso di dover perdonare qualcuno che ha fatto una cosa cattiva. Ma non è così che torna a fluire l’amore. Nessuno deve perdonare nessuno. C’è solo da ricordare e da riportare nel cuore e nella famiglia chi è stato allontanato e dimenticato.

“La colpa è mia dice il nonno, non tua, mi dispiace Imelda”

Altra mini costellazione: il nonno usa una frase di riappacificazione, lui si prende le conseguenze della sua azione, le sue colpe, senza rinnegarle.
La bisnonna però a questo punto non può accoglierlo perché si sente ancora superiore a lui. Questo dipende da tutta la sofferenza che ha provato, e per questo ha ancora molta rabbia.

Sul finale mamà Imelda dà finalmente la benedizione a Miguel per tornare a casa, esporre le foto, dicendogli

“Non devi scordare quanto la tua famiglia di vuole bene”

Questo è il punto più importante, la svolta vera per Miguel, sapere che lui può finalmente sentirsi sostenuto e amato dalla sua famiglia, esattamente così com’è.

Miguel ha svolto da copione il suo ruolo di irretito e con il suo essere la pecora nera di famiglia ha ridato un posto al suo antenato, permettendo anche alla sua bisnonna di farlo.

LIBERARE LE GENERAZIONI SUCCESSIVE

Nell’ultima scena Miguel presenta alla sorellina appena nata tutti gli antenati e gli dice

“Non sono solo vecchie foto, è la nostra famiglia e conta su di noi per essere ricordata”

Il finale è emozionante: dopo che il segreto è stato finalmente svelato, e il bisnonno viene ricordato da Miguel e apertamente da sua figlia, questo permette a tutti di riprendere il proprio posto.
Il ritornello dell’ultima canzone ci ricorda che solo così, ognuno al proprio posto

“Avremo un legame che vive per sempre in ogni parte del mio corazon”

 

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