Non è la prima volta che mi succede, quindi non mi sono stupita più di tanto, ma per me è sempre un buon indicatore di quanto sono connessa a ciò che faccio.

Ieri sera abbiamo fatto una pratica di Yoga incentrata sul riequilibrare il primo chakra, la radice, Muladhara. Ho parlato di come sia fondamentale, specialmente in questo momento storico, riprendere il contatto con le nostra fondamenta – piedi e gambe – e con la terra, perché mai come quest’anno per la nostra generazione questo chakra è stato messo a dura prova.

Il primo chakra è strettamente legato al nostro istinto di sopravvivenza. Istinto che se minacciato ci porta immediatamente a scegliere una risposta automatica di lotta o fuga (fight or flight è solitamente chiamata). Questa risposta istintiva carica il nostro corpo di sostanze ormonali che ci predispongono all’attacco o alla fuga: cortisolo (conosciuto come ormone dello stress) e adrenalina in primis.

Ora, se noi ci dobbiamo occupare in continuazione della nostra sopravvivenza (ce la farò? Ce la faremo? Moriremo tutti? Respirare è pericoloso, toccare è pericoloso, abbracciare è pericolosissimo, ecc…) la nostra energia, e di conseguenza la nostra coscienza, restano bloccate a quel livello. L’unico bisogno da soddisfare nelle tue giornate diventa sopravvivere. Tutto il resto – i bisogni sociali, le relazioni, l’intimità, l’affetto, l’autostima, il rispetto, la realizzazione, la creatività, la spontaneità e tutto ciò che si trova nella parte superiore della Piramide di Maslow per capirci – viene messo da parte. E questo ‘giustamente’, perché abbiamo da occuparci di sopravvivere!

Insomma tutta questa spiega perché? Voi in fondo siete qui per sapere perché cavolo ho pianto! :D

Perché dopo aver raccontato queste cose, e dopo aver fatto una pratica di yoga super radicante su gambe e piedi, ho concluso la meditazione finale con questa citazione:

“Se siete vivi, nessuno può dirvi come fare esperienza del mondo. E nessuno può dirvi qual è la verità, perché ne fate esperienza da voi stessi. Il corpo non mente”.

(Stanley Leleman)

BOOM!

Appena ho finito di leggerla, un mare di lacrime. Ho sentito dentro di me talmente forte la verità di questa frase che le ho dovuto fare spazio e l’ho accolta pienamente con una grande commozione, che è arrivata anche dall’altra parte dello schermo a qualche altra allieva a cui è risuonata.

Se riuscite, ho continuato, ad integrare questa semplice frase dentro di voi in questo momento, se potete sentirne la potenza e farla vostra, tutto per voi sarà nuovo – “Ecco, io faccio nuove tutte le cose” (Ap 21,5) per dirla con le parole di uno un po’ più famoso.

Tutto per voi sarà bello, perché la verità sarà solo ciò che voi potete sentire con il corpo.

Ecco perché è fondamentale lavorare per riequilibrare il nostro primo chakra in questo momento, dopo un anno che viene ‘bombardato’ (non solo figurativamente) con la minaccia della nostra sopravvivenza, come individui e come specie.

Quando sei nel corpo, quando senti col corpo, col corpo puoi capire e nessun altro potrà negare ciò che per te è vero.

Settimana prossima condividerò con voi qui i 7 modi per radicarvi nel presente e lavorare su questo chakra anche fuori dal tappetino.

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